🇺🇸 Bombardiamo lo Yemen 🇾🇪 dalla chat del calcetto
L'intelligence Usa🇺🇸 e la chat Signal. Nuove spie bulgare 🇧🇬 per la Russia. I collegamenti tra il caso Equalize e la 'Ndrangheta. Catturato a Roma un boss canadese in fuga. Duello al Tg Calabria
Benvenute e benvenuti: sono Antonio Talia e faccio il giornalista.
«Buon Vespro!» è il saluto rituale che si rivolgono gli affiliati alla ‘Ndrangheta nelle riunioni segrete.
Vesper Lynd è l’unico, vero amore di James Bond (ma per fortuna gli sceneggiatori dell’ultimo ciclo hanno un po’ cambiato le carte in tavola).
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La chat Signal, ‘Big Balls’, e altri errori spettacolari dell’intelligence Usa 🇺🇸
(Ansa)
Sul cosiddetto SignalGate - la storia dei piani militari per bombardare i ribelli Houthi dello Yemen 🇾🇪 diffusi in una chat di uso comune nella quale era stato anche inserito per errore il direttore del magazine The Atlantic Jeffrey Goldberg - si è già detto e scritto moltissimo: se perfino un analista rispettato come l’ex funzionario del controspionaggio della CIA John Schindler (molto lontano da simpatie verso Biden e il Partito Democratico) definisce tutta la vicenda «un fallimento», direi che c’è poco da aggiungere.
È evidente che tutta la vicenda comporta altissimi rischi per la sicurezza degli Stati Uniti 🇺🇸 (e non solo), nonostante le smentite dei vertici dell’intelligence americana davanti alle commissioni per la sicurezza nazionale del Congresso.
Da parte mia, oltre a rimandarvi alla puntata di Nessun Luogo è Lontano in cui abbiamo trattato la vicenda con il professor Luca Trenta (docente associato all’Università di Swansea 🇬🇧, esperto di sicurezza e intelligence), vi lancio qualche fatto in più.
Fatto n.1: Secondo uno scoop del settimanale tedesco 🇩🇪 Der Spiegel segnalatomi dall’ottimo collega Gabriele Carrer e che potete leggere in inglese qui, la chat Signal è solo il più evidente degli errori, ma non necessariamente quello più grave: i numeri di telefono del segretario alla Difesa Usa Pete Hegseth, della direttrice della National Intelligence Tulsi Gabbard e del consigliere per la Sicurezza Nazionale della Casa Bianca Mike Waltz sono allegramente disponibili su internet, sono gli stessi numeri collegati alla chat Signal di cui sopra (quindi relativamente facili da intercettare), e come se non bastasse alcune password di account dei vertici dell’intelligence sono finite online nell’ambito di alcuni leak.
Fatto n.2: Un’esclusiva di Reuters racconta che anche il DOGE - il controverso dipartimento per il controllo della spesa pubblica guidato da Elon Musk - presenta diverse lacune di sicurezza interna: Edward Coristine, l’hacker 19enne che si firmava con il sofisticato nickname “Big Balls” e oggi rappresenta il volto più conosciuto del gruppo, fino a due anni intratteneva stretti rapporti con una gang di cybercriminali nota come EGodly. Al punto che la società dell’allora minorenne Coristine forniva servizi di sicurezza online a un gruppo dedito a truffe online, furti di criptovalute e intrusioni in account email di agenti dell’FBI.
Ora, lo so che reclutare ex hacker in agenzie del governo è una pratica diffusa (anche in Italia 🇮🇹), ma il rifiuto del Dipartimento di Stato e dell’agenzia per la cybersicurezza di commentare su eventuali controlli svolti prima di assumere “Big Balls” è abbastanza eloquente.
Sugli epiteti rivolti all’Unione europea 🇪🇺 da J.D. Vance e Pete Hegseth nella chat del calcetto con la quale hanno bombardato lo Yemen 🇾🇪, lascio ogni giudizio a voi.
Due ragazze immaginarie bulgare 🇧🇬 (stavolta in Austria 🇦🇹)
(BBC e Facebook)
Ricordate la storia del giro di presunte spie di nazionalità bulgara 🇧🇬 al servizio del Cremlino 🇷🇺 e di stanza nel Regno Unito 🇬🇧 ? Tra le altre attività seguivano il giornalista Christo Grozev e fornivano i suoi movimenti a una squadra del GRU incaricata di ucciderlo.
L’avevo raccontata in un episodio precedente di Vesper:
Bene, mentre i tre componenti originari sono sotto processo a Londra, la BBC ha identificato e rintracciato altre due persone che collaboravano con gli agenti russi: si tratta di Cvetelina Gencheva, una hostess di terra che avrebbe approfittato del suo accesso ai database per seguire gli spostamenti di Grozev, e Tsvetanka Doncheva, che pedinava Grozev quando il giornalista si trovava a Vienna 🇦🇹.
Le due - come il gruppo arrestato a Londra - erano legate a Jan Marsalek, ex ragazzo-meraviglia della finanza austriaca e agente di Vladimir Putin, protagonista del crack miliardario della società fintech Wirecard e fuggitivo - indovinate un po’ - in Russia 🇷🇺.
Potete ascoltare tutta la storia di Jan Marsalek, dell’agente Egisto Ott e di come hanno infiltrato per anni i servizi segreti austriaci 🇦🇹 in questa puntata di Black Ops, intanto vi pongo una domanda: ma uno come Jan Marsalek è un criminale bancarottiere che a un certo punto viene reclutato dai servizi di informazione russi, è un agente incaricato fin dall’inizio di compiere reati o entrambe le cose?
Equalize- ‘Ndrangheta: collegamenti distanti
Sempre nell’episodio intitolato Narcostati Uniti d’Europa raccontavo proprio delle sovrapposizioni sempre più frequenti tra reti criminali e reti spionistiche: è il caso di Jan Marsalek in Austria, come abbiamo visto, ma anche delle gang di strada svedesi 🇸🇪 reclutate dall’Iran 🇮🇷 per compiere di tanto in tanto attentati e intimidazioni, o ancora di vicende distanti nel tempo come quella di Dawood Ibrahim, il boss mafioso indiano 🇮🇳 assoldato dai servizi segreti pakistani 🇵🇰 per i sanguinosi attentati di Mumbai del 1993.
Un certo cortocircuito è scattato anche in Italia 🇮🇹 questa settimana, anche se la situazione è molto diversa: nel corso delle indagini su un filone collaterale del caso Equalize - l’agenzia investigativa privata che si sarebbe trasformata in una centrale di dossieraggio attraverso hacking e accessi illeciti a banche dati sensibili dello Stato - è stato arrestato con le accuse di violenza privata con l’aggravante del metodo mafioso - anche lo ‘ndranghetista Nunziatino Romeo.
Ora, Romeo non è uno qualunque: è legato alle potentissime famiglie della ‘Ndrangheta di Platì come i Barbaro, gente che vanta ramificazioni radicate da generazioni dall’Australia all’America Latina. Inoltre è stato il protagonista di una strana vicenda nel corso del processo ‘Ndrangheta Stragista, nel quale doveva testimoniare come testimone di giustizia e ritrattò invece tutto quello che aveva dichiarato in precedenza.
Qui l’ottimo collega del Giornale di Calabria Giorgio Curcio racconta tutta la storia.
Secondo l’accusa, Romeo sarebbe stato chiamato dai vertici di Equalize a mediare in una situazione di crediti e debiti milionari tra due imprenditori e avrebbe agito esercitando tutto il suo peso ‘ndranghetista.
In conclusione, tutto il caso Equalize continua a dipanare una rete di piste, mezze verità, dubbi, storie sinistre e storie completamente false - come le accuse dell’hacker Nunzio Samuele Calamucci, che prima sosteneva l’esistenza di una “centrale britannica 🇬🇧” composta da professori come l’eccellente criminologa (e amica) Anna Sergi, e poi, incalzato dalle domande, ha dovuto ammettere di essersi inventato tutto.
Canadesi 🇨🇦 in fuga
(da TVA Nouvelles)
Ieri pomeriggio - giovedì, per chi legge a distanza di qualche giorno - è stato arrestato a Roma Dave “Pic” Turnel, boss del gruppo criminale canadese 🇨🇦 Blood Family Mafia.
È un personaggio molto pericoloso, è uno dei protagonisti della sanguinosa guerra con la famiglia Rizzuto di Cosa Nostra in corso da anni a Montréal ed era latitante da oltre due anni.
Sto lavorando a questa storia e vi saprò dire di più la prossima settimana, spero.
Duello a Buongiorno Regione del TG Calabria
Infine, lunedì scorso ho presentato il mio libro Duello- Caccia globale al boss dei narcos calabresi - a Buongiorno Regione del Tg Calabria. Trovate un estratto qui:
Anche per questa settimana è tutto.
A prestissimo!