L'ora più sorda
Il caso Skripal e l'inizio della guerra ibrida in Europa. Sabotaggi nel Baltico. La caccia a Rocco Morabito e il mio ultimo libro. La banca fantasma di mafiosi e agenti segreti.
Benvenute e benvenuti: sono Antonio Talia e faccio il giornalista.
«Buon Vespro!» è il saluto rituale che si rivolgono gli affiliati alla ‘Ndrangheta nelle riunioni segrete.
Vesper Lynd è l’unico, vero amore di James Bond (ma per fortuna gli sceneggiatori dell’ultimo ciclo hanno un po’ cambiato le carte in tavola).
In questa newsletter troverete storie di criminalità transnazionale, di spionaggio e intelligence, di affari esteri e di altre cose minacciose.
Potete iscrivervi qui👇 (e magari vi scappa anche qualche regalo)
L’affaire Skripal, sette anni di gelo
(Foto: Ansa)
Quando pensiamo a come siamo arrivati alla situazione attuale - intendo «come siamo arrivati a un vertice di emergenza dove i leader europei devono discutere come difendersi dalla Russia 🇷🇺 di Vladimir Putin?» - forse è necessario tornare indietro a quanto è successo nei pressi della pizzeria Zizzi a Salisbury, in Inghilterra 🇬🇧.
È in questi paraggi che poco più di sette anni fa - il 4 marzo del 2018 - un commando del GRU (i servizi segreti militari di Mosca) ha avvelenato Sergei Skripal (ex agente del KGB passato all’MI6) e sua figlia Yulia con il Novichok, un pericolosissimo agente nervino.
Nella vita reale le operazioni perfette riescono di rado, ma qui gli errori commessi sono clamorosi: il «traditore» Sergei e la figlia Yulia sopravvivono per miracolo , ma gli uomini del GRU uccidono per sbaglio una passante innocente di nome Dawn Sturgess, avvelenano il suo compagno Charlie Rowley e anche un agente di polizia rimane contaminato.
Sembra una farsa ma è un attentato criminale di estrema gravità, condotto con un gas che avrebbe potuto uccidere decine di persone: potete ascoltare la storia completa in questo episodio di Black Ops- La Guerra delle Ombre, il programma su operazioni speciali e missioni segrete che scrivo per Radio24.
Quando ci chiediamo come siamo arrivati alla situazione di oggi, quindi, ricordiamoci che la Russia conduce attentati terroristici in territorio europeo da almeno otto anni.
E che questi attentati continuano.
Intanto, in Svezia
(Foto di Tushar Mahajan su Unsplash)
Lunedì 3 marzo, quattro giorni fa, la polizia svedese 🇸🇪 ha annunciato l’apertura di un’inchiesta su un possibile sabotaggio nell’isola di Gotland - che si trova nel Mar Baltico, a poca distanza da Estonia 🇪🇪, Lettonia 🇱🇻 e Lituania 🇱🇹.
Ora, il Mar Baltico è al centro di fortissime tensioni almeno dall’invasione su larga scala dell’Ucraina 🇺🇦 e l’anno scorso sono stati recisi diversi cavi sottomarini.
Ci torneremo, intanto basta ricordare che ancora non sappiamo chi ha bombardato il gasdotto NordStream 2 (ma l’ipotesi di elementi ucraini “canaglia” potrebbe essere la più accreditata, qui un’altra puntata di Black Ops).
La banca fantasma di agenti segreti e narcotrafficanti
(Foto di David Trinks su Unsplash)
Va bene, in giro per l’Europa c’è chi diffonde gas nervini, fa saltare in aria gasdotti sottomarini oppure recide cavi a fibra ottica, ma quando si parla di operazioni di questo genere si arriva sempre a un punto fondamentale, che di solito scatena sbadigli e colpi di sonno: come si spostano i soldi necessari a fare tutte queste cose?
A gennaio è uscita una notizia molto interessante, che secondo me non ha trovato il giusto spazio (quantomeno sulla stampa italiana): la giustizia francese 🇫🇷 ha bloccato Dark Bank, una “banca fantasma” che operava in Francia, Italia 🇮🇹, Spagna 🇪🇸, Monaco 🇲🇨, UK 🇬🇧, Paesi Bassi 🇳🇱, Belgio 🇧🇪, Turchia 🇹🇷 e Dubai 🇦🇪. Nel solo periodo tra agosto 2019 e febbraio 2021 da Dark Bank sono transitati più 970 milioni di euro in criptovalute, legati tanto al narcotraffico che a operazioni internazionali come quelle sopra.
Ora, da un po’ di anni i francesi sono all’avanguardia su queste indagini cyber, tant’è vero che i famigerati criptofonini SkyEEC ed Encrochat usati dai narcotrafficanti di tutta Europa - come racconta questo fondamentale articolo del New Yorker - alla fine li hanno craccati loro.
Vive la France 🇫🇷!
Duello- Caccia globale al boss dei narcos calabresi
Se vi stavate chiedendo quando sarebbe arrivato il piccolo spazio pubblicità, eccolo: il 18 febbraio è uscito per Fuoriscena Editori (RCS) Duello- Caccia globale al boss dei narcos calabresi, il mio ultimo libro-reportage che racconta la caccia a Rocco Morabito detto “Il Tamunga”, un affiliato al clan Morabito della ‘Ndrangheta che nel corso della sua incredibile carriera criminale è diventato uno dei più importanti broker della coca del mondo.
La storia di Rocco Morabito - uno che in certi periodi ha deciso quasi da solo il prezzo della cocaina in Europa - illumina i meccanismi del narcotraffico globali: il Tamunga, tra gli altri, aveva contatti con cartelli latinoamericani come il Primeiro Comando da Capital in Brasile 🇧🇷 e il Cartello di Cali in Colombia 🇨🇴, con gruppi di riciclatori libanesi vicini a Hezbollah 🇱🇧, con la mafia di India 🇮🇳 e Pakistan 🇵🇰 nota come “D Company” e con organizzazioni criminali etniche cinesi 🇨🇳 🇭🇰 🇲🇴 🇹🇼.
Lo trovate su Amazon, Feltrinelli, Mondadori e soprattutto lo trovate nella vostra libreria preferita.
Ci sono già state tre presentazioni, a Torino, Milano e Roma, ma tornerò presto a parlarvene, intanto ecco il video dell’estradizione di Rocco Morabito:
Infine, torna Artem Uss
Per chiudere questa galleria di galantuomini, nei giorni scorsi è tornato a farsi sentire Artem Uss, il trafficante di armi russo figlio di un fedelissimo di Vladimir Putin che il 22 marzo del 2023 aveva beffato le autorità italiane evadendo dai domiciliari in provincia di Milano.
Trovate un racconto molto dettagliato di tutto il caso nel mio penultimo libro La stagione delle spie (minimum fax), ma anche in questo pezzo per Lucy sulla Cultura e in questo episodio di Black Ops.
Potrei aggiungere che il caso Uss è un gigantesco rimosso dell’opinione pubblica italiana e un imbarazzante scaricabarile tra le varie cariche politiche del nostro Paese, potrei invocare le dimissioni di qualcuno e totalizzare un po’ di punti-populismo.
Invece mi limito a sottolineare che una politica che tratta la sicurezza nazionale con questa serietà dovrebbe sperare di non trovarsi mai nell’attuale congiuntura internazionale.
E invece.
Per chi oggi pomeriggio è alla Scuola di Politiche a Milano ci vediamo alle 17 per una lezione dal titolo Xi Jinping, Vladimir Putin e Donald Trump: affinità ideologiche e divergenze dei leader che vogliono spaccare l'Europa.
Vesper torna prestissimo, grazie per avermi seguito fin qui.