La Triade e il Partito, la Triade è il Partito?
Il «vecchio amico» Wan Denti Rotti. Quel prete sembra una spia. Navi da guerra russe nella Manica.
Benvenute e benvenuti.
Vesper è la newsletter che (quasi) ogni settimana racconta storie di criminalità transnazionali, operazioni coperte, difesa e intelligence in giro per il mondo.
Potete iscrivervi qui👇 (e magari vi scappa anche qualche regalo)
Buona lettura!
Pechino 🇨🇳 + Triadi 🧧= politica estera
(Hong Kong, 2014. Foto scattata da me durante le “Rivolte degli Ombrelli”)
Uno dei fenomeni che mi affascinano di più si sviluppa in quella zona grigia dove le agenzie di intelligence sfruttano la criminalità organizzata per obiettivi politici.
Non è una tendenza nuova, ma mi pare che stia vivendo un grande ritorno in tutto il mondo e solo negli ultimi numeri di Vesper vi ho raccontato di Foxtrot - la gang di strada svedese 🇸🇪 reclutata dai servizi segreti iraniani 🇮🇷 - e ovviamente di Artem Uss, il trafficante d’armi russo 🇷🇺 fuggito dai domiciliari in provincia di Milano grazie a una gang di criminali serbi 🇷🇸 (e alla noncuranza o all’accondiscendenza italiana 🇮🇹)
Ascolta l’episodio di Black Ops sulla fuga di Artem Uss
Bene, un nuovo capitolo dell’intreccio tra mafie e agenzie arriva dalla Cina 🇨🇳: secondo un’imponente inchiesta del Washington Post, il governo di Pechino avrebbe sostenuto le attività della World Hongmen History and Culture Association, un’associazione di cinesi all’estero dietro cui si nasconderebbe la 14K, ossia una delle Triadi più potenti e pericolose.
Nel leggere l’inchiesta ho provato subito un tuffo al cuore perché nell’attacco del pezzo compariva Wan Kuok Kuoi, alias «Wan Denti Rotti», un affiliato della Triade 14K del quale mi sono occupato per la prima volta nel 2006 per un pezzo da Macao pubblicato sul Foglio:
(quando ero un cucciolo di giornalista e Wan Denti Rotti già metteva le bombe ai poliziotti per le strade di Macao)
Al culmine del suo potere, prima dell’arresto, Wan Denti Rotti controllava una quota da 50 milioni di dollari in un casinò di Macao e comandava circa 10mila affiliati della 14K.
Poi ha scontato 14 anni in un carcere di massima sicurezza per usura, gioco d’azzardo e tentato omicidio.
Oggi è il presidente della Hongmen e si presenta come il leader di un’associazione dedita a «promuovere la cultura cinese nel mondo»
(Wan Kok Kuoi, alias Wan Denti Rotti. Foto- ABC, Australia)
Al di là della nostalgia personale, l’inchiesta è estremamente interessante: in sostanza - secondo il Washington Post- la politica del «Fronte Unito» teorizzata da sempre dal Partito comunista cinese e ampliata dal presidente Xi Jinping, che prescrive tra le altre cose l’impiego di cittadini cinesi residenti all’estero fedeli al Partito comunista per agevolare affari e rinsaldare l’immagine della Cina, si sarebbe spinta fino al reclutamento di esponenti delle Triadi.
Gli esponenti della World Hongmen Association - perfettamente sovrapponibili agli affiliati alla 14K - sono coinvolti in reati finanziari, riciclaggio, manipolazione dei mercati e corruzione in Malaysia 🇲🇾, in almeno un caso di spionaggio nelle Filippine 🇵🇭, e nella gestione delle famigerate «scam cities» in Laos 🇱🇦, Cambogia 🇰🇭 e Myanmar 🇲🇲 (si tratta di intere città del Sudest Asiatico dedite alle truffe online e non solo; un tema su cui vi consiglio Asia Criminale di Massimo Morello ed Emanuele Giordana).
Il Washington Post ha ritrovato tracce della Hongmen anche in diverse nazioni africane come Uganda 🇺🇬 e Sudafrica 🇿🇦, dove alcuni affiliati sarebbero anche responsabili della realizzazione di alcuni progetti legati alla Nuova Via della Seta.
I collegamenti tra la Hongmen e il Partito comunista cinese sono talmente saldi e di alto livello che non si può minimizzarli a semplice coincidenza: tra il 2015 e il 2020 Wan Denti Rotti è stato identificato da media di stato cinesi come membro della Conferenza Consultiva Politica del Popolo Cinese, uno dei più importanti organi di consulenza al Partito «dal basso», ed esistono diverse foto di cerimonie di onorificenze concesse a Wan da organi del Partito.
Inoltre, il 17 aprile scorso, durante il suo viaggio in Cambogia 🇰🇭, il presidente Xi Jinping ha partecipato a una riunione a porte chiuse sulla sicurezza dei cinesi all’estero con il ministro degli Interni cambogiano e «gli appartenenti a un’associazione di volontari cinesi» che non sarebbe altro che la Hongmen.
Insomma, Xi Jinping ha imparato dalla vecchia affermazione di Deng Xiaoping («esistono Triadi buone e patriottiche») per proiettarla su tutto un altro livello.
Qualcosa di simile potrebbe succedere anche in Italia?
Navi fantasma russe 🇷🇺 nella Manica 🇬🇧 🇫🇷
(Foto: Ministero degli Esteri russo)
Le tensioni nei mari del Nord crescono ormai di giorno in giorno: la scorsa settimana la BBC ha raccontato che una nave da guerra russa ha attraversato la Manica trasmettendo un codice di navigazione falso insieme a due navi mercantili già colpite da sanzioni.
La Boikiy è una corvetta armata con missili teleguidati e viaggiava insieme a due navi della cosiddetta «flotta fantasma» 🏴☠️ di Mosca, ossia navi mercantili impiegate per eludere le sanzioni contro la Russia.
Le navi si sono dirette verso il Mar Baltico, dove - come sappiamo - la situazione è sempre più complicata: solo due settimane fa, ad esempio, la Guardia Costiera estone 🇪🇪 ha fermato una nave della flotta fantasma, ma la Russia 🇷🇺 ha inviato a protezione un jet Su-35 violando per qualche minuto lo spazio aereo NATO.
Questi episodi sono ormai all’ordine del giorno e proprio oggi esce la prima puntata di «La Crepa»: è il podcast degli inviati del Sole 24 Ore e in questi tre episodi troverete un mio lungo reportage dalle repubbliche baltiche. Grazie a Marco Alfieri
Ascolta La Crepa su Spotify:
I preti armeni 🇦🇲 e il (presunto) golpe
(Foto di Gregor Yepremyan per Pan-AP)
La scorsa settimana il primo ministro armeno Nikol Pashinyan ha annunciato che le forze di sicurezza avrebbero sventato un colpo di Stato che coinvolgeva almeno due religiosi, entrambi arrestati; si tratta dell’arcivescovo Bagrat Galstanyan, che nel 2024 ha guidato proteste su larga scala chiedendo le dimissioni di Pashinyan per la sua gestione delle relazioni con l'Azerbaijan 🇦🇿, e dell’arcivescovo Michael Ajapayan.
Ora, è vero che dopo aver perso la guerra-lampo contro l’Azerbaijian (sostenuto dalla Turchia) nell’estate del 2020, primo ministro armeno è a caccia di oppositori. Ma è anche vero che tra gli arrestati c’è anche il miliardario russo-armeno Samvel Karapetyan, che criticava l’allontanamento del primo ministro Pashinyan da Mosca.
Non sono per nulla un esperto di questioni armene e mi riprometto di studiare di più per i prossimi numeri; per ora mi limito a dire che se il Cremlino avesse usato dei preti ortodossi per i suoi fini politici non sarebbe certo la prima volta, come dimostra il caso di «Marc L.» - un tenente-colonnello dell’esercito francese reclutato dai russi attraverso un religioso della Chiesa Ortodossa - raccontato nel mio libro «La Stagione delle Spie»
Una terribile sparatoria in Francia 🇫🇷
(Foto: Gabriel Bouys per AFP)
Le dinamiche del narcotraffico in Francia (come anche in Belgio 🇧🇪 e nei Paesi Bassi 🇳🇱) devono essere tenute d’occhio con particolare attenzione: da un po’ di anni in quei paesi si stanno riproponendo scenari e situazioni che per noi italiani sembrano appartenere al passato, tra violenze diffuse e allarme sociale.
La sparatoria avvenuta tra il 21 e il 22 giugno a Goult, un comune da 1000 abitanti da Avignone, è particolarmente cruenta: i sicari hanno colpito durante la festa di matrimonio di un 25enne e di una 27enne, l’obiettivo era lo sposo (che era armato, ed è rimasto gravemente ferito) ma a morire è stata la sposa, insieme a uno degli assassini, mentre altre due persone sono rimaste ferite.
Ora, per molti investigatori francesi la regione di Avignone è diventata «il cortile di Marsiglia», con tutto quello che comporta in termini di collegamenti con il traffico internazionale di stupefacenti: nel 2023 un rapporto del ministero degli Interni ha segnalato «un forte aumento delle violenze legate al traffico di droga» che coinvolgono sempre più giovani e si sono diffuse parecchio al di là delle zone tradizionalmente ad alta densità criminale (Marsiglia, appunto; la regione parigina, Lione, Grenoble e la Corsica).
Parigi, Bruxelles e Amsterdam guardano molto all’esperienza italiana di contrasto alle mafie perché devono vedersela con organizzazioni criminali ormai molto organizzate che esercitano spesso un forte controllo sui porti dove si scaricano gli stupefacenti. Il fattore tecnologico, però, conferisce a questi gruppi uno strumento ulteriore rispetto a quando le nostre mafie sparavano per strada: i sicari - dicono le statistiche - si reclutano su Telegram e spesso sono minorenni.
Sul piano criminologico è interessante osservare in che misura questi gruppi si inseriranno nell’economia legale, come hanno fatto la ‘Ndrangheta, Cosa Nostra e la Camorra.
«Duello» a Trame Festival
Per chiudere, una nota personale: la scorsa settimana ho presentato il mio ultimo libro «Duello- Caccia globale al boss dei narcos calabresi» a Trame Festival di Lamezia Terme.
Trame è il festival dei libri sulle mafie: è emozionante vederlo crescere di anno in anno e sono grato per aver avuto l’opportunità di raccontare della caccia a Rocco Morabito proprio in Calabria. Grazie agli organizzatori e grazie ai colleghi Antonio Anastasi e Giorgio Curcio che mi hanno presentato.
Anche per questa settimana è tutto.
Alla prossima!
'